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  • Immagine del redattoreAlessandro Fantini

Lean Startup method.

Se stai per lanciare un prodotto o una attività, prenditi 5 minuti, leggi questo articolo e rifletti bene, sei pronto all'innovazione continua? Durante gli articoli precedenti, abbiamo visto come il Design Thinking ci aiuta a creare dei validi presupposti per entrare in contatto con il nostro target in un mercato perennemente in crescita ed in continuo evolvere, come, attraverso il Growth Hacking possiamo creare una strategia marketing che ci permetta di ottimizzare gli investimenti a fronte di una crescita costante e duratura, ed infine come, grazie alla Metodologia Agile possiamo far lavorare un team in modo veloce, creativo e cosa importantissima al passo con l'evolvere del mercato nello sviluppo di un prodotto.


Oggi andremo ad inserire un nuovo tassello nella strategia di conquista dei mercati, siamo nella fase centrale dello sviluppo, dopo il Design Thinking e prima dell' Agile e del Growth Hacking, parlo del momento in cui dobbiamo approcciare al lancio di un prodotto o di un servizio: questa è la metodologia Lean Startup.




Quando è nata la metodologia Lean Startup?


Il concetto di Lean Startup è stato sviluppato nel 2008 da Eric Ries, del quale vi consiglio il libro "The Lean Startup" dove spiega benissimo la sua stategia applicata alle startup.


L'ispirazione che ha portato Ries a questo nuovo metodo, prende spunto da un processo di ideazione nato molti anni prima in Giappone: il Lean Manufacturing detto anche Metodo Toyota o Toyota Production System.


Il Lean Manufacturing è una filosofia di gestione volta a generare la massima quantità di valore per il cliente, con la minima quantità di sprechi.


Grazie a questo approccio, Toyota riuscì a differenziarsi enormemente nella produzione di auto rispetto ai suoi competitor negli Stati Uniti.


Il Lean Manufactoring è un insieme di principi che guidano tutto quello che avviene all'interno dell'azienda dove, ciascun dipendente viene stimolato al miglioramento continuo e reso parte integrante nel processo di sviluppo.


La nascita del Lean Thinking


James P. Womac (direttore della ricerca dell'International Motor Vehicle Program presso il Massachusetts Institute of Technology di Cambridge) rimase sbalordito nell'osservare come Toyota stesse producendo macchine al doppio della velocita rispetto la Ford, e di come, disponendo della metà delle scorte rispetto al suo competitor, riuscisse ad offrire una maggiore qualità.


Womac decise di riassumere questa filosofia di gestione in 5 punti:


I 5 Principi di Womac


1. Definici il valore:

Il valore può essere definito solo dal punto di vista del cliente finale.

Questo ci porta a chiederci: cosa è disposto a pagare? Quali sono i suoi reali bisogni? In questo modo potremo soddisfare le sue richieste.


2. Identifica il flusso del valore:

Mappare il flusso di valore aiuta ad individuare gli sprechi.

Le Attività di valore (VA) possono essere produzioni come la fabbricazione, la stampa, assemblaggio.

Attività non di valore (MUDA) ad esempio, controllare, trasportare o immagazzinare etc.

Attività NON a valore ma necessarie ad esempio i report ai sensi di legge.


3. Fai scorrere il flusso per processi (invece che per funzioni):

Le attività devono svolgersi senza interruzioni creando un "flusso continuo".


4. Impostare le attività con logica “pull” e non “push”:

Le attività devono essere "tirate" dal cliente. Produco ciò che vuole il mio cliente, nessuna attivtà deve essere intrapresa senza una specifica richiesta (processo a valle o cliente esterno).


5. Ricerca la perfezione.

Non bisogna mai ritenersi soddisfatti. Bisogna essere consapevoli dei risultati raggiunti, ci si può fermare un attimo a celebrarli se positivi, ma mai "sedersi" e smettere di lavorare all'ottimizzazione e al miglioramento.



L'ultimo punto è l'essenza della filosofia KAIZEN che prevede il miglioramento continuo prescindendo dai risultati. È un miglioramento che si ottiene attraverso il raggiungimento di piccoli e fattibili obiettivi.




Eric Ries ha capito che applicando questi concetti nel mondo delle imprese, si potevano superare quei problemi tipici di una startup, minimizzando sprechi di risorse ed il rischio di fallimento.


Metodo Lean Startup cos'è



Design thinking + Lean Startup + Agile


Questo metodo viene basato su tre elementi legati in circolo infinito e costante:


1.Costruire:


Quando una startup deve essere lanciata, non si hanno dati sufficienti per creare un prodotto che risponde in pieno alla domanda del mercato ed alle sue potenziali necessità.


Ragionando sul fatto che: ottenere un prodotto finale perfetto è sicuramente complicato se non impossibile, bisogna iniziare a ragionare partendo dal MVP, Minimum Viable Product dotato di caratteristiche base in modo da renderlo introducibile sul mercato.

Questo (pre)prodotto, ci serve a raccogliere dati e rilevare quali possibilità di miglioramento abbiamo davanti a noi, ci aiuterà anche a definire i nostri potenziali clienti per il prodotto finito.



2.Misurare:


Se dobbiamo presentarci in un mercato, dobbiamo essere in grado di poter generare e raccogliere i dati.

Dobbiamo avere chiaro ciò di cui disponiamo ed il risultato che dobbiamo ottenere, solo così sapremo a chi stiamo puntando.


Conoscere la nostra azienda e ciò che i nostri clienti vogliono ci darà la possibilità di elaborare il prodotto finale, il prodotto che verrà immesso sul mercato.



3.Apprendere:


Generati i dati e creato il prodotto, è compito nostro apprendere.

L'esperienza genera conoscienza, ed essendo un processo di produzione, vuol dire che l'esperienza cresce affinando le fasi di produzione.







Il MVP è fondamentale in un ciclo Lean Startup, evita gli sprechi, come potrebbe esserlo un prodotto che nessuno vuole.

Ci aiuta a effettuare delle prove di verifica prima di avviare una produzione che ci potrebbe portare al fallimento.

Massimizza l'apprendimento con un minimo investimento.





Un grande esempio di fallimento dovuto al "non essersi posti le giuste domande": la Colgate fa un tentativo di brand extention, da produttrice di soli prodotti per l'igene orale a produttrice anche di cibi surgelati.



Il flop totale di questo tentativo era racchiuso proprio nella domanda, i consumatori non riuscivano a vedere Colgate come produttrice di alimenti, il collegamento al dentifricio era inevitabile.



In conclusione:


È finita l'epoca dove si pensava che un prodotto potesse soddisfare una domanda ipotetica e che di conseguenza gli utenti fossero sempre disposti a pagare per averlo!


Centrare la propria strategia sul cliente, divenda fondamentale nello sviluppo di un prodotto. Attraverso il Lean Startup, è possibile individuare "se" e "quando" è il momento di cambiare direzione nella strategia di impresa.




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